Le mal du fleur

Il titolo della mostra s’ispira ai versi di C. Baudelaire letti al contrario: “stelo sul lo svapora d'incenso vaso come fior ogni trepida che l’ora s’avvicina ” e tutto nasce sul termine “male". Piuttosto che “I fiori del male” IL MALE DEL FIORE, laddove il significato di male sta a sottolineare il marcio che serpeggia in ogni campo della nostra struttura socio-politico-economica. Così, poichè, ritengo che l’arte abbia una funzione educativa, estetica, mentale e sensoriale la mia produzione non poteva essere avulsa dai fatti temporali, strutturali, che si susseguono in maniera impressionante, velocizzati dai media e dalle nuove tecnologie. In un momento così difficile ho voluto lanciare anch’io un messaggio d’indignazione e d’impegno, perchè l'arte non è in crisi… non conosce crisi, tutto continua a scorrere verso quel che è piacere interiore dell’anima e della mente e che invita a un processo di rinnovamento. Ho voluto quindi affrontare una tematica dove l’anima si perde in un mondo d’incertezze, ma dove ancora la fiaccola della speranza brilla nelle mani delle nuove generazioni, che possono riscrivere nuove pagine dopo essersi irrorate di una vera spiritualità. Mi sono persa anche stilisticamente nella creazione di interni di natura geometrica (case... uffici, palazzi anche governativi, perchè è da lì che deve iniziare il cambiamento) con una sovrapposizione floreale in cui le forme creative, in questo momento di deriva economica, sociale, identitaria, sono le colonne portanti di una presa di coscienza... la luce che ora si spande, s’attenua, svanisce... che poi rompe da ogni fiore che sboccia, come la cura del fiore più malato, più fragile, come l’attenzione più materna, perchè tra i fiori il più bello diventi proprio quello malato. Le linee che completano le composizioni sono di sapore mondrianesco e simboleggiano la donna, anzi le donne alle quali non può essere disconosciuto il ruolo complementare e determinante nella gestione della “Respublica”.

Gina Bonasera


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